Dott. Rezzonico - Difficile riuscire a dare un volto a questo Parma. Quando pensi di aver compreso la natura di questa squadra, ecco che “ripiomba” nei soliti difetti e nelle solite insicurezze.
Magari è proprio questa la sua natura: essere discontinui, incerti senza fisionomia, vivere alla giornata in un campionato comunque mediocre dove anche le altre pretendenti non brillano di luce propria ma di errori altrui, e nei propri errori restano impelagate.
Non essere arroganti e rimanere umili non può tradursi in “regalare”. Il Parma regala troppo spesso frazioni di gara e spazi agli avversari cadendo poi in errori marchiani che influiscono negativamente non solo sul risultato, ma anche sulla condizione emotiva di una squadra che ad oggi risulta troppo fragile.
Fragile malgrado giocatori con personalità ed esperienza che, evidentemente, non bastano per mantenere il gruppo sui binari dell’obbiettivo ormai dichiarato: la serie A.
Lo spirito di adattamento che dimostra è troppo marcato anche se in un campionato come questo se ti adatti al livello scarso, resti in corsa per il semplice fatto che gli altri ti “aspettano” perché hanno più o meno i tuoi stessi “problemi”.
Resta il fatto che i crociati, in teoria, dovrebbero avere tutti quegli ingredienti, a livello psicologico, che lo rendono maturo. Ma in pratica così non è. E gli errori dei singoli secondo me vanno ricercati proprio nella gestione emotiva della squadra da parte del mister: D’Aversa conosce bene il calcio a mio parere, ma è evidente che la poca tranquillità della squadra, e gli errori passano sicuramente da un suo “agire” che evidentemente ha delle lacune.
Il pubblico di Parma ha ormai metabolizzato il concetto della praticità: basta vincere, se poi si è poco “belli” non importa. Ribadisco però, che questo Parma oltre ad essere poco bello, alterna amnesie e concretezza con una “costanza isterica”, che lascia sempre grandi punti interrogativi e che restano tali anche quando stai attaccato al “treno” delle prime.
Capitolo mercato. Chiaramente bisogna cercare una prima punta ed un laterale, ma non credo che sia questo il problema dei crociati visto quanto detto sopra. Gli uomini ci sono, continuo, anche parlando di mercato, a chiedermi come mai uno come Dezi che tanto aveva fatto bene lo scorso anno, ora abbia avuto questa involuzione negativa.
Ovviamente me lo chiedo ironicamente, perchè anche questo è un fallimento del mister e del suo staff al momento (e sottolineo “al momento”) che va aggiunto al “fallimento” dell’operazione “prima punta”: da Caputo a Matri per arrivare a Ceravolo che non credo assolutamente, come non lo crede nessuno,si sia infortunato appena arrivato a Parma.
Non si è riusciti ad arrivare a due attaccanti affidabili e si è rischiato ad acquistare un giocatore “bottato”, visto che la “piazza” aspettava un attaccante, si è sperato forse di poterlo curare, ma così non è stato.
Capitolo società. Resto sempre alla finestra perché la conferenza stampa ha fatto quel “rumore” che ci si aspettava e che lascia di fatto il tempo che trova. Le parole ci son state e per ora solo quelle. I fatti si vedrranno se ci saranno con il mercato invernale e con una rosa, quella attuale, che comunque ha giocatori presi con la formula dell’obbligo di riscatto a Giugno.