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L'ululato del Lupo

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L' ululato del Lupo
di Luca Cavalli

Commento di Palermo - Parma 1-1

Luca Cavalli - Sto rivedendomi nella testa la partita con il Palermo, e in effetti si, ha ragione D'Aversa, se c'era una squadra che doveva vincere quella partita era proprio il Parma.

Il numero di occasioni da rete pende nettamente dalla parte dei gialloblu. Nel primo tempo con le due grandi occasioni avute da Calaiò, dove solo due grandi parate di Pomini hanno negato la gioia del gol, e nel secondo (oltre al gol di Gagliolo), la super occasione nel finale, prima di Lucarelli (traversa a portiere battutto), e poi la ribattutta in rete di Gagliolo annullata, a mio avviso, ingiustamente dall'arbitro (ho guardato e riguardato l'azione ma io non sono riuscito a capire che fallo abbia fischiato).

Però, è giusto giudicare una partita solo ed esclusivamente dalle occasioni da gol? Mi sono chiesto questo, e la risposta è no. Perchè una partita non è solo quello, una partita è anche manovra, fraseggio, scambi in velocità, schemi che permettono a chi porta palla di sapere sempre cosa fare e dove cercare il compagno: in poche parole la partita è anche il gioco che una squadra è stata in grado di sviluppare, e in quello il Palermo ci è stato superiore nonostante le tante ed importanti assenze.

E qui purtroppo torna la nota dolente di questa squadra, che cerca volenterosamente di giocare palla a terra già dalla propria area, ma come spesso succede, dopo due o massimo tre passaggi (a volte meno, vedi Dezi in occasione del gol) la palla o viene scaraventata lunga nel deserto o viene inevitabilmente persa.

Le poche volte che ciò non succede non è che la cosa migliori di tanto però, perchè è visibile a tutti, che troppo spesso se si riesce ad avere il possesso palla nella meta campo avversaria, le idee sono poche e spesso confuse, e alla fine portano sempre alla stesso finale come in un film già visto e rivisto; palla al laterale d'attacco che si spera inventi una giocata alla Neymar che accenda la luce dell'attacco; ma purtroppo noi Neymar non ce lo abbiamo, e come facilmente prevedibile, la palla o viene persa o viene crossata in modo talmente prevedibile che forse pure io riuscirei a difendere con successo.

A volte tanti di noi sperano che quei cross vengano deviati in angolo, perchè alla fine risulterebbero sicuramente più pericolosi. Un'altra cosa che salta all'occhio di questa squadra è la quasi totale mancanza di un pressing alto e organizzato (tipo quello subito da noi in occasione del gol del Palermo) che ci permetterebbe almeno ogni tanto di provare a conquistare palla nella metà campo avversaria e non sempre a settanta metri dalla porta in cui dovremmo fare gol.

Si, perchè è ormai assodato, che una volta persa palla il Parma non prova mai a difendere salendo, ma lo fa sempre arretrando con più elementi possibili dietro la linea della palla. E da questo, già dalle prime partite di campionato, mi sorge continuamente la stessa domanda: ma se tu scegli di difenderti sempre così basso, come mai poi non hai schemi tali per cui essere, non dico letali (sarebbe chiedere troppo), ma almeno sempre pericolosi in ripartenza?

Perchè senza ripartenze pericolose e sempre in agguato (e io onestamente ne ricordo davvero forse solo un paio a Venezia sul finale), è un modo di stare in campo senza costrutto. Non a caso i nostri attaccanti non segnano e spesso non ci vanno nemmeno vicino; impegnati come sono a correre fino al limite della nostra area, poi servirebbe uno scooter per partire per un contropiede pericoloso. Dunque, credo che per giocare così, bisognerebbe fare in modo che i nostri laterali d'attacco non scendano mai troppo oltre la metacampo, ma se mai, dorebbero fare in modo di scalare le marcature sulla fascia con altri giocatori, che siano le mezzali o i centrali difensivi, perchè solo così alla riconquista della palla, potremmo riuscire finalmente ad essere pericolosi in ripartenza con i laterali già alti e pronti a ricevere palla magari liberi e soprattutto con faccia alla porta.

Anche perchè sarebbe, a mio avviso, l'unico modo per dare un senso al 4 3 3, cioè tre attaccanti sempre pronti a ripartire e a far male, e non come ora ridotti a fare i terzini ad anni luce dalla porta avversaria. Di questo sono convinto che ne beneficerebbe pure il centravanti (qualunque esso sia), perchè finalmente si troverebbe compagni di reparto più vicini con cui dialogare e soprattutto compagni di reparto che finalmente gli porterebbero via qualche uomo in marcatura.

Questo modo di giocare sarebbe un rischio? Certo che lo sarebbe, ma lo sarebbe pure per gli altri, gli incuterebbe timore di sbilanciarsi, di scoprirsi, e non ultimo, ma non meno importante, di avere paura del Parma. E invece , con il gioco attuale, spesso sembriamo noi quelli che hanno paura, quelli che si chiudono con tutti gli effettivi, facendo così in modo di infondere solo coraggio agli avversari.

E l'aspetto psicologico è importante, perchè spesso, se coraggioso, fa girare le gambe anche quando non girano e lascia pensare di poter ribaltare anche i momenti più difficili della partita. Ma soprattutto perchè noi siamo il Parma, con la nostra storia prestigiosa alle spalle, e non possiamo ridurci a giocare come il Lanciano (con tutto il rispetto per questa squadra), perchè così credo che non si possa sognare in grande, ma solo, parafrasando il famoso libro di Marcello D'Orta, sperare che ce la caviamo...

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