Chichizola 5: determinante nel bene con interventi su Nandez e Lapadula e anche nel male con la scivolata col pallone ai piedi per il pareggio di Pavoletti; impreciso anche nelle uscite e nei rinvii di piede.
Del Prato 5,5: Barreca è incisivo e crea qualche problema al difensore; si spinge in avanti con poco profitto.
Oosterwolde 5,5: balbetta in difesa dove Nandez sfrutta il suo pessimo posizionamento; si fa vedere più volte in avanti con un paio di tiri in porta.
Juric 5,5: ritorna dal primo minuto con la solita discreta partita difensiva ma è poco propositivo in avanti. Dal 72° Estevez 5,5: entra per arginare le avanzate dei padroni di casa e ci riesce a sprazzi
Balogh 6: prima da titolare e una buona diagonale su Lapadula, è decisivo sul pallone per impedire una conclusione ravvicinata.
Osorio 6: ferma Pavoletti a volte bene ed a volte con le cattive.
Bernabè 6: bene quando la gara era in mano al Parma in difficoltà quando i padroni di casa prendono il sopravvento del gioco. Dal 81° Bonny s.v..
Camara 7: corona una buona gara con un gol e buone imprevedibilità nel gioco in avanti. Dal 72° Benedyczak 5: un cambio peggiorativo.
Inglese 5,5: si batte sempre con buoni recuperi e va spesso in aiuto ai difensorii; una buona conclusione ma i complesso è poco presente in zona gol. Dal 80° Tutino s.v.
Vazquez 6: gli nega il gol su azione Radunovic con la mano di richiamo, dispensa buone giocate e prende falli a ripetizione .
Man 6: salta l' uomo con facilità e effettua alcuni cross che gli avanti non sfruttano; segna anche un gol che il Var assieme al direttore di gara annulla per fallo di mano. Dal 65° Mihaila 5,5: non cambia il volto alla gara.
La coperta sembra un po' meno corta, ma .....
Pecchia miglior mister dalla rinascita
Il rischio è calcolato? Direi di si
Manca poco per diventare squadra
ByManso – La coperta è sempre corta e infatti in difesa si balla come da sempre si balla da un paio d'anni a questa parte, ma l'organizzazione del Parma di mister Pecchia, che non ha paura di giocare alto lasciando vere e proprie praterie agli avanti avversari, sembra sia un rischio calcolato e senz'altro lo è.
Logicamente si può pagare dazio, come successo con il Modena, ma l'andazzo della partita è comunque soddisfacente per quanto riguarda l'atteggiamento.
Un atteggiamento da “grande squadra” , questo è indubbio; poi che possa piacere o non piacere una squadra che va ai due all'ora e che sta per una intera ora senza mai tirare in porta, avendo la palla sempre in possesso, è una questione di gusti calcistici, anche se non possiamo dimenticare che il possesso palla è la prima e la più importante fase difensiva di una squadra.
Ed è proprio su questo punto che c'è da ragionare, visto che se hai la palla tu, non l'hanno gli avversari e però, se non affondi mai e non giochi per guadagnare metri, il gioco che ne esce può essere stucchevole e per chi ti guarda.
Gli avversari, ormai lo sanno e tutti, ma proprio tutti, si mettono lì ad aspettare l'errore che per statistica, è sempre destinato ad arrivare.
E si, prima o po al riva e quand al riva al fa mel... molt mel.
Ma lo ripeto, credo che sia un rischio calcolato e che l'impostazione della squadra sia tutto questo concetto: “ sappiamo di rischiare, ma è anche vero che abbiamo la forza per fare un gol più degli altri”.
Ecco appunto, “un gol più degli altri”, questo è il dilemma perché poi può succedere che fai tanti gol come fanno gli altri e a volte, puoi farne anche meno, degli altri.
Questo però è il calcio!
Dimenticarsi del Parma preso a pallonate da tutti, non possiamo certamente dimenticarlo; l'era D' Aversa, che comunque era supportata dai risultati, è una pietra miliare del non gioco che ora molti adottano proprio contro il Parma di mister Pecchia.
E se D'Aversa era osannato dai media per i risultati, ora piangere perché ci puniscono allo stesso modo, mi sa di ricerca sempre e comunque di quelle giustificazioni che nel calcio fanno specie solo con chi il calcio lo vive con i colori della bandiera.
Da questo Parma ci si dovrebbe aspettare qualche imbucata in più e qualche tiro da fuori, perché, come ha detto la partita di Cagliari, non si può stare un'ora senza mai tirare in porta.
Se si trova un giusto equilibrio in questo, la coperta.. la famosa coperta corta, che ha fatto tanti danni in questi ultimi due anni, potrebbe allungarsi un tantino e nonostante qualche bon da gnenta, il Parma qualche soddisfazione ai suoi tifosi potrebbe ritornare a darla.
Pecchia sembra davvero uno che ne capisce, magari non sarà il massimo dei massimi, visto che qualche scelta la sbaglia anche lui, ma per ora ha dimostrato di essere l'allenatore migliore che il Parma ha avuto dalla rinascita.
E però al ga poch da gaseros, perché chi lo ha preceduto, non è che siano stati dei mostri.
A parte le battute, manca ancora davvero poco per vedere questo Parma soddisfare dal punto di vista del gioco e dei risultati, però non è neanche la prima volta, che assistiamo a periodi soddisfacenti.
Da ciò, poi si vedrà come butta, ma quel che è certo è che bisogna assolutamente “incroser i did e tocheros el bali”!