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Bymanso

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Perma-Juve, a m'la ricordi la prima!
Una giornata indimenticabile che arrivava dal mio lontano

Bymanso - Parma Juve di stasera, è la prima di una giovane storia che però , come ben sappiamo tutti, viene da molto più lontano.  Era il 1990 e la città era ancora tappezzata di bandiere quando al Tardini alla prima storica della Serie A dei tempi moderni scendeva la Juve.
Ricorderes ed cla partita lì, è un esercizio, che ho fatto spesso in questi anni e nonostante i ricordi del Parma, del mio Parma, arrivivino da ben più lontano, quella per me, è stata la “Partita”.

La Serie A era un sogno per noi cresciuti a pane salame e Serie C.
Un sogno impensabile per quel ragazzino che fece il primo fogone in quarta elementare per guardarsi dall'ultimo piano della Pezzani l'allenamento del Parma al Tardini.

Un pomeriggio di primavera del 1965 che segnò per sempre il mio Inglese parlato e scritto, tanto segnato e tanto non imparato, che la traduzioni di sassi, da quel momento diventò e rimase per sempre “giarons”! Notare prego, la esse finale del plurale inglese!

Pane salame e serie C dicevamo, ma anche trasferte impegnative e a volte proibitive. Come dimenticare quel Triestina Parma 0-1 con gol di Bonci della stagione 78/79?

Partire con decisione improvvisa, il sabato pomeriggio con l' Opel Rekord Diesel appena acquistata, affidandosi alla “ A Vaio Manso Travel Company” non fu certamente uno scherzo. Macchina e mogliettina nuove fiammanti, fatte dormire su una delle montagne che sormontano Trieste, dopo ben 5 ore di viaggio! E però, il panorama lo meritava!
I vestiti però non lo meritavano ed alla fine erano fogni come son stati i nostri occhi per tutta quella indimenticabile domenica!

E no, perdere non si poteva, anzi, solo un risultato era possibile per le speranze di agganciare la Triestina, che con un pareggio avrebbe festeggiato la Serie B.
Vincere in quello Stadio tutto bianco-rosso con tanto di palloncini colorati, non sarebbe stato uno scherzo; ma Bonci, con quel gol da fuori area, forse l'unico da così “lontano”della sua storia a Parma, premiò quel viaggio che terminò in piazza Garibaldi al seguito della squadra.

Una sfacchinata per certi versi fantozziana, che è entrata nella mia storia e che mi ha anche temprato come tifoso, perchè non è da tutti alzarsi nel mezzo della Gradinata dei Triestini per festeggiare il gol del Parma.

Gli sguardi ricevuti in quel loro tragico momento li ricordo ancora adesso; come ricordo la mia mogliettina, che da seduta, mi tirava la manica del giubbotto per farmi stare seduto. Mi voleva bene ve; e forse la scampai, solo perchè la scena non poteva che fare tanta tenerezza.

Il Pane e salame di Serie C mangiato in diretta, continua con lo spareggio di Vicenza vinto proprio quell'anno con la Triestina, poi le due promozioni in Serie B (83/84 e 85/86) con relativa trasferta bagnatissima a San Remo e il salto al Casinò (84).

La promozione in A festeggiato con la vittoria sulla Reggiana è un altro mito che non si può cancellare dalla memoria di ogni tifoso crociato e quindi nemmeno dalla mia.

Da pane e salame e tanta Serie C, a pa' e persut in Serie A. Davvero un sogno che si concretizza in quel  settembre del 1990 con l'esordio nella massima serie contro la Juve.

Un giorno tanto particolare quel giorno!

Il biglietto di Tribuna per la partita, arriva dal caro cuginetto Giovanni Bia, che allora era un giovane ventunenne di ottime speranze e per questo faceva parte della rosa del Parma.

Il Gio' era destinato alla tribuna, e quindi decidemmo, visto che lui aveva il pass per entrare in macchina al Tardini, di andarci assieme.

Dopo un lauto pranzetto a casa sua, scendiamo per prendere la macchina, quando, mentre attraversiamo Piazza Lubiana, vediamo una decina di ragazzini che segnano con il dito proprio noi.
A quel punto, Giovanni mi fa: dai Boss (così mi chiama da sempre), accelera che altrimenti facciamo tardi”.

Accelerare va bene, ma a volte i ragazzini hanno scatti tanto importanti, che l'allungare il passo  mica basta per seminarli.
Infatti ci hanno raggiunti e ci hanno accerchiato; anzi, mi hanno accerchiato!
E si, mi avevano scambiato per Tacconi il portiere della Juve. L'associazione Parma – Juve, Giovanni Bia – Stefano Tacconi, deve essere stata immediata per loro, poiché la mia somiglianza con il portiere della Juve e della Nazionale era notata e sottolineata da molti. Il Pizzetto, la fisionomia e i colori erano davvero simili.

Giovanni Bia ignorato e richiesta di autografi al manso! Ne ridiamo ancora adesso!

Non ci credete? Bhe, allo Stadio, la mia posizione in tribuna era quella “dei parenti” e quindi mi ritrovai a fianco della bellissima moglie di Cuoghi (giocatore del Parma), che dopo pochi secondi dal mio arrivo, mi disse: “scusa, ma tu sei il fratello di Tacconi?”. Le risposi alla manso: “no nessuna parentela, e susa, ma sono più bello ed è quindi lui che assomiglia a me!”.
La risata di quelli vicini fu cosa d'obbligo e del tutto naturale e mentre per questo, godevo come un riccio, la risata si interruppe di colpo, poiché dalle scalette che portavano alla tribuna comparve una persona che tutti scambiarono per Giancarlo Antognoni.
“Che ci fa qui Antognoni, ma oggi non gioca?”, mi chiesero i soliti vicini di scomoda seduta, dopo che videro che lo salutavo.
Se sta bhe! Quello non era Giancarlo Antonioni, ma Giorgio Ghillani, al secolo del calcio provinciale “il Ghilo'”, detto anche l'Antognoni dei poveri, proprio per la sua clamorosa somiglianza con il Campione della Fiorentina e non certamente per come giocava. Rido!

Poi la la partita, che fu davvero deludente per il risultato. Un 2-1 a favore della Juve che però, aveva dovuto sudare ben più delle sette proverbiali camice per aver ragione di un ottimo Parma.

Non ricordo molto delle azioni, ma ricordo benissimo il mio commento di allora che riguardava l'arbitro: “La Juve dopo il nostro vantaggio ha forse meritato di vincere, e per una volta non ha avuto bisogno di un episodio arbitrale per portare a casa il risultato, ma non mi è piaciuto assolutamente come lo stesso arbitro ha condotto la partita. Vietato toccare uno Juventino e dall'altra parte, bastonate pure un Crociato!

E si, più che l'episodio, valeva allora, come vale ancora adesso, la conduzione della partita da parte dell'arbitro.
A buon intenditor poche parole; e alla Juve se ne intendono di poche parole e tanti arbitraggi a favore.

Un “am ricord”, che è storia. La mia storia!

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